venerdì 6 giugno 2014

PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA E TEATRO NICOLA MARTUCCI - CITTA' DI VALENZANO - 2014

MENZIONE D’ONORE AL LIBRO DI POESIA
"La voce del pensiero"

PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA E TEATRO NICOLA MARTUCCI
- CITTA' DI VALENZANO
- 2014 -

Le serate di premiazione si svolgeranno il 21 e 22 Giugno a partire dalle ore 19
 (porta alle 18,30).
Sabato 21: Martucci jr – Martucci giovani – Testi teatrali – Narrativa.
Domenica 22: Libro edito – Vernacolo – Poesia - Premio Attore.

GRAZIE



di Crescenza Caradonna

"La voce del pensiero"



Il Nuovo libro di poesia

Scriccioli di Poesia di Cresy



Solo Poesia di Cresy@

















Tutto sul nome Crescenza – La leggenda di Crescenza Caradonna


Tutto sul nome Crescenza


 – La leggenda 


di Crescenza Caradonna




LEGGENDA DI SANTA CRESCENZA

 

Leggenda di Santa Crescenza
È credenza popolare che San Vito avesse cercato inutilmente di convertire gli abitanti del villaggio di Conturrana, i quali vennero puniti da Dio, per non avere ascoltato la predicazione, con una frana che seppellì l’abitato: si ritiene che il misterioso villaggio sia sotto l’enorme ammasso di pietre in contrada Valanga. L’edicola di Santa Crescenzia ricorda invece il luogo in cui la frana si fermò, risparmiando San Vito, Modesto e la stessa Santa che, trasgredendo l’ordine divino di non voltarsi per non assistere al castigo di Dio, divenne di pietra per lo spavento: secondo un’antica credenza popolare, per scaricare u scantu (paura), bisogna buttare delle pietre dentro l’edicola.
dal portale  web:

Dal Portale Web
eata Crescenza Valls Espi Vergine e martire
Onteniente, Spagna, 1863 – Puerto de Canals, Spagna, 26 settembre 1936
Crescencia Valls Espí nacque nel 1863 a Onteniente (Valencia) e fu battezzata il 10 giugno 1863 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria. Ricevette una formazione di cultura generale. Donna di grande pietà, partecipò quotidianamente all’Eucaristia. Aderì all’Azione Cattolica e ad altre associazioni apostoliche, specialmente per la cura degli ammalati e dei poveri. Fu imprigionata insieme alle tre sorelle: Concepción, Carmen e Patrocinio. Dopo poche ore di prigionia, il 26 settembre 1936 a Puerto di Canals, subirono il martirio al grido di: “Viva Cristo Re!”. La sua beatificazione è stata celebrata da Papa Giovanni Paolo II l’11 marzo 2001.
Martirologio Romano: Nel villaggio di Puerto de Canals nel territorio di Valencia in Spagna, beata Crescenza Valls Espí, vergine e martire, che patì il martirio nel corso della medesima persecuzione contro la fede.
Dicono di lei che sia “esagerata con i poveri”. Ora, se il concetto di esagerazione è sempre soggettivo e commisurato ad un personalissimo metro di valutazione, è pur vero che sempre esprime una modalità “oltre misura”, che suscita ammirazione e in qualcuno anche un po’ di invidia. E la cosa è tanto più autentica se ad esprimerla non è un singolo soggetto, ma rappresenta un comune sentire. Nel caso, poi, di Crescenza Valls Espí è addirittura un coro di voci, perché ognuno vuole ricordare un aspetto di questo suo “esagerato” amore per i poveri. Così c’è chi la ricorda presente in tutte le case in cui è passata una disgrazia, una malattia o una qualsiasi necessità; chi racconta di quando andava ad elemosinare nelle case dei ricchi, per acquistare cibo e medicine per i poveri; chi la dice capace di commuoversi fino alle lacrime davanti ai casi più gravi; chi, solo per fare un esempio, cita l’episodio della ragazza tubercolotica che nessuno vuole curare e che solo lei va ogni giorno a trovare, portandole cibo e medicine. E la sua è una carità che sconfina oltre la morte, perché corre sollecita in ogni casa in cui c’è stato un lutto, per consolare chi resta e per aiutare a pagare il funerale a chi non ce la fa. È nata nel 1863 a Onteniente (Valenza) e la sua vita si svolge tutta qui: in casa, dove lavora come ricamatrice, provvedendo a mantenere sé e la famiglia, mentre tutto quel che sopravanza è destinato ai miserabili che visita ogni giorno; in chiesa, dove si reca quotidianamente e magari più volte al giorno. È donna dalla comunione quotidiana e dalla confessione frequente, con una buona direzione spirituale e una devozione particolarissima al sacro Cuore e alla Madonna. Tutto qui, niente di più per questa donna estremamente semplice, dalla cultura elementare acquisita presso le Suore di San Vincenzo, che soprattutto le hanno insegnato ad essere un’autentica cristiana. E tanto le basta per prepararsi ad un sì definitivo e coraggioso per Cristo che le farà guadagnare la corona del martirio. Mentre in paese sono ammirati per il suo attivismo, il suo impegno e la sua carità senza limiti., per gli “altri”, cioè per quelli che nel 1936 stanno mettendo a ferro e fuoco la Spagna, altro non è che una bigotta, che a 73 anni suonati, con il suo esempio contagioso e la sua fede forte, è estremamente pericolosa per i loro progetti rivoluzionari. Sanno che è iscritta alla Compagnia delle Figlie di Maria e all’Apostolato della Preghiera, che è attivissima tra le Donne della San Vincenzo, che è uno dei pilastri della locale Azione Cattolica e della Compagnia del Carmine: elementi più che sufficienti per classificarla tra le “cattoliche ferventi” e con questo capo di accusa condannarla a morte. Cominciano a farle giungere più o meno velate minacce e intimidazioni, a gennaio 1936 il sindaco di Onteniente la denuncia come cattolica al governatore di Valenza, ma il mese dopo lei è di nuovo in prima linea durante la campagna elettorale, per difendere la fede e incoraggiare alla fedeltà al Papa. Sa che tutto questo può costarle la vita, ma non cambia le sue abitudini, non diminuisce il suo impegno e non prende precauzioni, perché, dice, il massimo che possono farle è “ammazzarla per Dio”. Il 26 settembre 1936 i miliziani irrompono in casa sua poco prima di mezzogiorno e la arrestano insieme alle sue tre sorelle. Resta in carcere dodici ore appena e non viene neppure processata, perché la sentenza di morte è già stata emessa la sera prima dell’arresto. A mezzanotte, nel porto di Ollería, si sentono degli spari, ma soprattutto delle grida che altro non sono che una confessione di fede ad alta voce: “Moriamo per Dio. Viva Cristo Re”. Tra questi martiri per la fede c’è Crescenza Valls Espí, “esagerata” non solo con i poveri ma anche nella professione della sua fede, che l’11 marzo 2001.Giovanni Paolo II ha proclamato beata, insieme ad altri 232 martiri spagnoli.

Autore: Gianpiero Pettiti

Da sempre festeggio il mio onomastico  il 1 Giugno come faceva anche la mia cara nonna dalla quale ho ereditato il nome che è diventato nel tempo un delizioso diminutivo «Cresy» creato dalla mia gentile mamma quando ancora ero in fasce…GRAZIE MAMMA! 

Nonna Crescenza: la mia storia

http://wp.me/p137Y2-4ZQ